martedì 21 luglio 2015

Corrige Firme.

Corrige Firme.

Al giorno 01/07/2015, ci perviene una mail da parte del sig. Danesh Asim, che conferma di non aver mai dato autorizzazione ad apporre la sua firma sulla nostra lettera.

Essendo impossibilitati a cancellare il suo nome dalla lista, per impostazioni di privacy che non riusciamo a modificare, riteniamo opportuno aggiungere questo post-notifica.

Cordiali saluti.

Comitato informazione e difesa dell'abito islamico in Italia.



lunedì 10 ottobre 2011

Primo incontro di Bologna

As-salamo aleikom.

Ieri, 09 ottobre 2011, si è svolto il primo incontro sull'abbigliamento femminile islamico a Bologna. E' stato il primo, inch'Allah, di serie di incontri di consocenza, riflessione e formazione sul tema dell'hijab e delle difficoltà riscontrate da molte di noi nell'indossare, qui in Italia, un corretto hijab secondo il Qu'ran e la Sunna del Profeta, pace e benedizioni su di lui.

Essendo il primo incontro è stato un pò "una prova" e mi sento davvero di ringraziare tutti i fratelli e le sorelle che hanno partecipato, anche per la loro comprensione e disponibilità.

Wa aleikom salam.

Amatullah.

martedì 27 settembre 2011

Aderire con una mail

As-salamo aleikom wa rahmatUllah wa baraletuhu.

In questi giorni ho riscontrato un piccolo malfunzionamento del blog.

Se avete difficoltà ad inserire la vostra firma nei commenti, potete inviare i vostri dati con una mail a


Grazie.

lunedì 19 settembre 2011

La nostra lettera al Senatore Ciampi.

Questa è la nostra lettera. Se volete firmarla, aggiungete il vostro nome nei commenti. E' facile e veloce.
Che Dio vi benedica.

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Nel nome del Dio Unico

Alla cortese attenzione del Senatore a vita della Repubblica
On. Carlo Azeglio Ciampi
Palazzo Madama


Oggetto: Proposte di legge denominate “leggi anti-niqaab ed anti-burqa”, ovvero Sbai-Contento e Mantini-Tassone.

Egregio Senatore,
ci rivolgiamo a Lei, in vista del prossimo vaglio da parte del Senato della Repubblica delle proposte di legge in oggetto.
Come donne e come musulmane, speriamo che Lei si faccia portavoce delle nostre istanze, poiché, nonostante siamo le destinatarie, o per meglio dire le vittime, delle proposte di legge anti-niqab, non abbiamo avuto mai la possibilità di essere ascoltate e ci vediamo costrette ad essere rappresentate da persone prive delle competenze necessarie e tutto fuorché rappresentative delle comunità islamiche italiane, non avendo alcun titolo, né teologico né giurisprudenziale, per poter parlare a nome dei musulmani.
Lei in passato già prese a cuore il caso di una nostra sorella che venne multata per via del suo velo, dunque speriamo che voglia darci la possibilità di far sentire la nostra voce.
Abbiamo letto le proposte di legge in questione e, come potrà constatare Lei stesso leggendo i testi delle suddette, ne abbiamo dedotto quanto segue:
La "Sbai-Contento" poggia su basi discriminatorie, infatti chiede chiaramente che siano vietati gli "indumenti delle donne musulmane". Come può essere applicabile? È incompatibile con l'art. 3 della Costituzione Italiana. Anche alcune ebree ortodosse indossano un velo che copre il viso, eppure le sole ad essere colpite dal divieto saremmo noi.
È dunque di nuovo il tempo di leggi ad hoc per questa o quella comunità razziale o religiosa? Ogni secolo deve avere le sue?
La Mantini-Tassone fa invece di peggio. Attraverso l’audizione di personaggi assolutamente ignoti alla maggioranza dei musulmani italiani, senza alcun titolo teologico o giurisprudenziale islamico, alcuni addirittura appartenenti o rappresentanti di associazioni laiche, affermano l’esatto contrario di ciò che l’Islam prescrive circa l’uso dell’abbigliamento femminile (hijab) e dell’uso del velo che copre il volto (niqab)!

Quando io e le mie sorelle musulmane abbiamo letto il resoconto delle audizioni, siamo rimaste allibite….. Nessun teologo, nessun sapiente, nessun giurista musulmano crederebbe mai che quelle dichiarazioni possano essere uscite dalla bocca di qualcuno che si dichiara musulmano. Eppure proprio in base a quelle, un centinaio di donne dai 18 anni in su,  rischiano di venire costrette a rinunciare alla propria vita fuori dalle mura domestiche, a non poter accompagnare i bimbi a scuola o ad andare a prendere un litro di latte o il pane al supermercato, non per la costrizione di qualche familiare (come alcuni vorrebbero far credere!) o per propria scelta ma a causa dello Stato che dovrebbe tutelare invece i loro diritti.
Di più: come al solito, siamo state descritte come donne “deboli, incapaci di decidere per noi stesse, schiave, sottomesse, poco acculturate se non completamente ignoranti”. Ci hanno definite “poche decine di donne sopra i 40 anni”, “immigrate”, “ abituate alle tradizioni tribali dei nostri paesi di nascita”.
Invece, come potrà constatare nel leggere le firme in calce, noi siamo in maggioranza italiane, nate in Italia, spesso abbiamo dovuto “combattere” contro il volere delle nostre famiglie, che avrebbero voluto farci rinunciare al velo. Molte di noi non hanno ancora 30 anni e molte hanno almeno una laurea. Di quali donne parlano dunque i politici che affermano che questa legge sia “necessaria”? Necessaria per chi?
Si parla di “sicurezza”. Come si può aumentare la sicurezza arrestando delle madri semplicemente per la loro scelta religiosa? O vietando ad una ragazza di studiare?
Altri stati democratici e sviluppati come la Svizzera, la Gran Bretagna, la Norvegia e perfino gli Stati Uniti hanno ritenuto una norma  che proibisca di coprire - se lo si desideri - parte del proprio viso, oltre che anticostituzionale anche inutile, ingiusta e sproporzionata, il che dimostra che non c’è alcun legame tra il niqāb e la sicurezza, come sostengono anche valenti giuristi i quali distinguono giustamente l’identificabilità da parte delle forze dell’ordine dalla visibilità da parte di tutti.
Ribadiamo con convinzione che il niqāb non riveste alcuna delle connotazioni politiche o estreme che sono state ad esso associate in evidente malafede; si tratta semplicemente di  una scelta sacra fatta da una credente solo per Dio, e in quanto tale chiediamo che venga tutelata dalla legge.
Fiduciose, La ringraziamo per l’attenzione accordataci e Le porgiamo i nostri migliori saluti.

Firmatari [loro sedi], 16 settembre 2011

Amatullah Anna Maria Cristiano, impiegata, Mo
Khadija Mariangela Palmieri, impiegata,  Bo
Bushra Haik, studentessa, Bo
Associazione Culturale Islamica "Tradizione e Comunità" - Genova
Forum "Discussioni sull'Islam" - www.islam.forumup.it
'Umar Andrea Lazzaro, studente, Genova
Amal Miftah, studentessa, Pr
Iqra Viviana Helena Bulic, editrice, Mi
Aysha Cristina Mattiuzzo, ricercatrice, Fi
‘Aisha Farina, traduttrice
Camilla Checchin, studentessa, Treviso
J.S., studentessa, Massa Carrara
Ibrahim Giuliano Delnevo, studente, Genova
Federica Ayesha Lucarelli
Fatima Egesta, medico, Bo
Anna Maria Panella, casalinga
Marianna Grilli, maestra d'asilo, Varese
Maria Grazia Durzu
Chiara Purgato, casalinga, Mi
Francesca Guerra, Casoria (Na), diplomata in lingue straniere
Mehmood Khan Zia Afzaal, Firenze
Amina Laura Cotognini
Khadija Anna L. Pighizzini, assistente biblioteca, Bergamo
Sante Ciccarello
Sara Vergeri, professione nonna 57 anni (musulmana da 20!), Alessandria d'Egitto
Yusuf Fabrizio Valerio Bosco
Maria Giulia Sergio
Marianna Sergio
Assunta Buonfiglio
Malika Michelina La Montagna
Fabio Michelangeli
Shaima Sehlaoui
Ornella Rihab Capitani, studentessa laurea magistrale
Amin AbuSara Gallo
Jessica Umm Adam Zanchi
Sanae Azzouzi, mediatrice culturale, Bo
Nadia Minto
Gobbo Antonietta
Gino Minto
Shazia Shamim
Tariq Asim Mahmood
Asim Danesh
Salah-ddin Jdia
Silvana Archieri Iungo
Zahra Loredana Cortinovis
Antonella Hajar Villa, impiegata amministrativa, Bo
Aicha Luana, impiegata, Firenze
Lindita Dervisi, studentessa, MC
Adil Doulfikar, operaio, Mo
Hajar Erica Solavagione
Cinzia Amatullah Albi (NA)
Abu Zakariya, Na
Abdullah Luca de Martini, insegnante
Associazione culturale islamica EL HODA, Cagliari.
Fatlume Dervisi, studentessa, MC
Cinzia Polidoro, studentessa
Irene Aaminah Ricotta traduttrice Padova
Silvia Laylah Olivetti operatrice multiculturale Venezia
Luciana Di Meo Consulente Immigrati Trani
Movimento per la tutela dei diritti dei musulmani. (Associazione Islamica) Venezia
Yahya Stefano Zini, architetto, Genova
AIMS-UK (Associazione delle sorelle musulmane italiane nel Regno Unito) www.aims-uk.org
Nasreddine Riat
Mustapha Riat
Halima Tanjaoui, Agosta
Amatullah Viviana Sandretti, Mi
Cristiana Saliha Maglietta, laureata in biomedical science, Napoli
Mounir Rehab, ingegnere topografo, Napoli
Ibrahim Gabriele Iungo, Studente presso l'Università Islamica di Madinah, Arabia Saudita
Comitato Musulmani per il Cambiamento
Olga Cadelmo, Roma
Mariam Ferrara, italiana , musulmana da 20 anni, vorrei recuperare i miei diritti che mi sono persa da quando sono diventata musulmana
Najat Tantaoui di Cinisello balsamo Milano. Presidente della associazione "Dialogo"
Francesca Bocca, dottoranda in Neuroscienze, Piacenza
Ornella Cavallaro
Bouchra Je
Usama El Santawy, Milano
Medan Diana Ramona, Bolzano
Icaro Masseroli, Bergamo
Hamza Vito Lanzillotta, Germania
Cinzia Aicha Rodolfi , impiegata, Modena
Yacine Abboute, Parigi
Aribi Nisria (Houda), volontaria , assolutamente contraria alla legge anti-niqab
Huda Anna Frari, libera professionista Milano (MI)
Abou Elkassim Britel, vittima di extraordinary rendition Cia, Bergamo
Angela Khadija Rasulo - casalinga- Asti
Arsu Mioara ,No
Agnese Foresti, musulmana da 5 anni, traduttrice, Bergamo
Amal Maria Rosaria Stillante, Milano
Magda Malcangio ,studentessa,Bari
Alessandro Lupi, Firenze, bibliotecario
Samh aly el meligey
Luigi Abu Aisha Pibi, Artigiano, Germania
Sulaiman Hijazi, presidente dell’Associazione islamica EL HODA, Cagliari;
Nadia Kouchrad, casalinga, cagliari
Bouchra Kouchrad, mediatrice culturale, Cagliari
Giuliana Bertoz, casalinga, Cagliari
Naeem Muhammad, commerciante, Cagliari
Muhammad Mauro Cocco, commerciante, Cagliari
Assja Martina Atzeni, Cagliari
Layla Malus, studentessa, Milano
Gabriella Kocsis , farmacista
Akli Mouna, Bologna
Fatima Bounaim, Bologna
Khadija Akdim, Bologna
Briki Saloua, Bologna
Machaeva Amina, Bologna
Katsiaryna Varenik, Bologna
Fatima El Basry, Bologna
Nadia El Fadil, studentessa, Castelfranco Emilia
Souad Maddahi, studentessa, Bologna
Rahma Maatougui, studentessa, Bologna
Leila Garsi, studentessa, Bologna
Maria Morabito, studentessa, Bologna
Bahija Afouzar, Studentessa, Bologna
Nadia El Khlifi, Bologna
Giuseppina Toenoli, Castelfranco Emilia
Khadija Lakhal, studentessa, Bologna
Aissa Basma, Modena
Francesca Silvestini, Bologna
Soukaina Lassasse, Bologna
Elhyaoui Henane, Bologna
Siham Khalissi, Bologna
Fatima Kouchrad, mediatrice culturale, Cagliari
Sa'id Bahi, commerciante, Cagliari
Rachida Kouchrad, biologa, Cagliari
Bruno Tramaloni, insegnante, Cagliari
Agendid Hanane,impiegata,firenze
Khadija Lisa Zecchin, Studentessa, Verona
Al Mahdi Ait Ali, Arezzo
Sarah Ceccarelli - impiegata a Firenze
Bricca Jasmina, studentessa, TO
Elamrani FatimaZahra, studentessa, VC
El Bouqa Soukaina, studentessa, TV 
Sarah Dannaoui, Ladispoli Roma, 28 Febbraio 2012 

Perchè nasce questo blog?

La pace sia su di noi e su chi segue la retta via.

Questo blog nasce per raccogliere, nel modo più semplice e veloce possibile, quante più adesioni alla lettera da noi indirizzata al Senatore a Vita della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

Leggetela e firmatela e fatela firmare.

Amatullah Maria Cristiano